Il SAR e la sospensione in Francia delle vendite dell'iPhone 12

di Stefano Bertone e Daniele Lonardo

Il 12 settembre 2023, l’Agenzia nazionale delle frequenze francese (acronimo ANFR), ha annunciato la sospensione temporanea delle vendite in Francia dell’I-Phone 12, uno tra gli smartphone più venduti in tutto il mondo.

Il motivo? Secondo l’Autorità, tale dispositivo superava i “limiti” consentiti dalle normative europee in termini di tasso di assorbimento specifico o SAR (acronimo di Specific Absorption Rate) ed ha conseguentemente concesso all’azienda di Cupertino un termine di 15 giorni per l’adeguamento, termine che scadeva il 27.9.2023.

Cos’è il SAR e che limitazioni ha?

Il Tasso di Assorbimento Specifico è una delle tante misure possibili dell’energia delle onde elettromagnetiche assorbita dal corpo umano quando si utilizza un dispositivo come uno smartphone.

È misurato in watt per chilogrammo (W/kg).

Perché è considerato un sistema vecchio e inaffidabile?

Stati europei come Italia e Francia adottano una vecchia raccomandazione di ben 24 anni fa del Consiglio dell’Unione Europea che a sua volta copiava e incollava le proposte di un’associazione privata tedesca, che su tale “SAR” si basa. Il presupposto di questa associazione privata, con profondi e duraturi legami con l’industria telefonica e radioelettrica, è sin dal 1999 che vi sia rischio per la salute a breve termine solo se i tessuti umani si scaldano.

Non sono prese in considerazione le esposizioni croniche, non sono presi in considerazione meccanismi diversi dal riscaldamento. Il livello di SAR è misurato pretendendo che un manichino con la testa di silicone riprenda l’encefalo umano.

Non sorprende quindi che la letteratura scientifica priva di legami con l’industria contesti la validità di tali “limiti”, ritenendo che essi dovrebbero molto più bassi affinché l’esposizione alle radiazioni elettromagnetiche sia sicura per gli utenti dei dispositivi. Due studi internazionali indipendenti fra di loro (governo americano, Fondazione Ramazzini italiana) dal costo complessivo di molti milioni di euro hanno dimostrato che roditori da laboratorio si ammalavano di patologie neoplastiche pur senza aver subito aumenti di temperatura. Casi giudiziari che Ambrosio & Commodo ha seguito, oramai passati in giudicato, hanno accertato che tumori della testa si erano verificati in lavoratori utilizzanti telefoni cellulari immessi in commercio nel rispetto dei “limiti” di cui dicevamo.

Volendo fare un paragone: la legge italiana fissa limiti massimi per l’inquinamento acustico, ma la intollerabilità dei rumori emessi per esempio da uno stabilimento industriale può avvenire molto prima che li si raggiungano. Come è possibile? Perché i limiti posti per legge non devono mai, per alcuna ragione, essere sorpassati. Ma può ben essere che vi sia danno o esposizione al rischio anche prima. Pensate ad un’auto che viaggia a 49,9 km/h in centro urbano: la condotta è entro i limiti di legge ma se lo si fa all’ora di uscita dalle scuole con i bambini per strada diventa integralmente ingiusta. La Corte di Cassazione ha espresso questo principio chiaramente a proposito delle emissioni elettromagnetiche degli elettrodotti: attenzione, i limiti massimi sono lì perché oltre non si deve mai e poi mai andare, ma il danno alla salute può avvenire anche sotto di essi e va ugualmente scongiurato.

La Misurazione del SAR sull’I-Phone 12

l’Agenzia nazionale delle frequenze francese ha condotto dei test sul dispositivo in questione ed ha scoperto che nelle misurazioni che simulavano quando il cellulare veniva tenuto in mano o messo in tasca, il livello di assorbimento di energia elettromagnetica era di 5,74 W/kg, superando il “limite” europeo di cui parlavamo sopra, fissato in 4 W/kg.

Per tornare agli esempi di prima, i vigili hanno rilevato che la velocità era superiore ai 50 km/h, o se volete, l’ARPA ha misurato che uno stabilimento emetteva più rumore del consentito dalla legge quadro.

La Richiesta di Azioni Correttive da parte dell’ANFR e la posizione di Apple

L’ANFR ha chiesto ad Apple di attivarsi prontamente per i dispositivi già venduti, adottando una misura correttiva software. Ha inoltre vietato cautelativamente la vendita.

Apple ha replicato dichiarando che il dispositivo risulta certificato da diverse organizzazioni internazionali come conforme agli standard globali sulle radiazioni. Con riferimento al test specifico condotto, i media hanno riportato affermazioni in cui Apple sostiene che il dato “anomalo” rilevato sarebbe stato correlato ad uno specifico protocollo di test utilizzato dall’Agenzia francese (e non ad un problema di sicurezza), assicurando comunque il rilascio di un aggiornamento per tutti i consumatori d’oltralpe.

Il 29 settembre 2029 ANFR ha comunicato di aver ritestato il dispositivo dopo la proposta di modifica del software e di averlo trovato conforme.

ANFR ha pertanto richiesto a Apple di intervenire su tutti i modelli coinvolti.

Con l’IPhone 12, sono ben 42 i modelli di cellulare che ANFR in questi anni ha “beccato” in laboratorio in violazione di limiti.

L’Associazione Francese Phonegate Alert ha il merito di aver criticato e messo in movimento anche se parziale le autorità francesi su questo tema di importanza collettiva internazionale.

In Italia nel frattempo…

L’Associazione Per la Prevenzione e la Lotta all’Elettrosmog, che Ambrosio & Commodo assiste da diversi anni in contenziosi relativi alle radiofrequenze ha immediatamente richiesto al Ministero delle Imprese e del Made in Italy (già dello Sviluppo Economico) di adottare sul piano nazionale quantomeno le medesime procedure transalpine.

MIMIT ha risposto che avrebbe atteso le determinazioni di ANFR, senza però vietare la vendita come disposto dal governo francese.

Non è chiaro se alla luce delle notizie del 27.9.2023 anche MIMIT abbia ordinato ad Apple di apportare la modifica anche sui terminali mobili presenti sul territorio italiano.

In conclusione

Il tema delle RF e delle interazioni con la salute è attualissimo e secondo noi teso ad aumentare. Come sempre vi consigliamo di ridurre il più possibile l’esposizione tenendo smartphone di qualunque marca distante dal corpo vostro e di chi vi sta intorno, sia quando telefonate che quando non lo fate. Lo stesso vale per router wi-fi, saponette, hotspots, modem, laptop, portatili, smartwatches e in generale qualunque strumento elettronico che sia connesso ad una o più antenne per la RF.

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